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La pizza gourmet

17.04.2013

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Non ci sono più le pizze di una volta”, mancherebbe da dire solo questo visto che anche la pizza, così come i tempi e le mode, sta cambiando e si va sempre di più trasformando da un bene umile che nasce dalla cultura popolare, ad un prodotto di lusso per pochi.                                         La nuova tendenza della pizza gourmet non è un fenomeno circoscritto ad una precisa area geografica, infatti è facile ritrovare esempi di questa nuova stagione dall’Inghilterra agli Stati Uniti, da Londra a Malta.

Dalla pizza povera degli anni ’50 da gustare come street food, a quella ricca ed impreziosita di ingredienti nobili, da consumare con posate d’argento. Questa trasformazione, va sottolineato, è cambiata con la figura del pizzaiolo in grado di inventare ed abbinare come un vero chef ingredienti inusuali che riescono ad equilibrarsi al meglio esaltando la bontà del prodotto finale.

A New York il locale Nino’s è sempre affollato di gente. La pizza qui è una cosa seria, per palati sofisticati, in cui ingredienti come l’aragosta del Maire, il caviale e le uova di salmone fanno decollare non solo il gusto, si arriva a sborsare per una specialità ben farcita fino a 1000 dollari. A Malta il Margo’s propone una pizza da 1800 euro, i gestori del locale l’hanno chiamata “expansive”, una specialità base impreziosita dal tartufo bianco che inebria l’olfatto, arricchita di foglie d’oro purissimo di 24 carati che incanta la vista. Il celebre ristorante Maze a Londra dell’ormai chef star Gordon Ramsay propone, si direbbe, pizze a prezzi modici, visto che la più costosa arriva a pagarla 100 dollari.                                                                                                                                                                                                                                                     Ci sarebbero ancora tanti esempi di pizze ormai nobilitate sparse per il mondo, sicuramente andrebbero menzionate le pizze realizzate da Domenico Crolla, venduta all’asta per 4500 euro che utilizzava il famoso Don Perignon del ’58, il Remy Martin Cognac Louis VIII, l’aragosta, il pregiato salmone scozzese e delle scaglie d’oro, oppure la pizza di Renato Viola, il pizzaiolo di Acropoli che ha realizzato una pizza da 8300 euro.

Concludendo i nostro viaggio nel mondo della pizza, possiamo sicuramente affermare che dalla pizza gourmet per i palati di pochi fortunati alla pizza tradizionale preparata con impasto, ingredienti genuini e cottura perfetta, tutto va misurato, va gustato nel piacere della convivialità e della ricercatezza. Provate a servire del buon prosecco con fette di pizza a lume di candela, l’eleganza e la finezza possono essere ricercate nella fantasia di ciascuno di noi.

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