Apulian Club – Associazione Buongustai

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Nelle grotte di Dio

20.03.2013

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Nelle chiese nella roccia di Puglia, chiudendo gli occhi si ascolta il canto bizantino e gregoriano, la messa in greco e latino.

Dal Gargano al Salento, sotto i colpi delle incursioni dei Longobardi, degli Slavi e dei Franchi, nel segno della colonizzazione bizantina prese vita la religiosità delle icone, dei riti ortodossi, del vivere e del pregare in grotta.

Ancora oggi questi luoghi di culto sono testimonianza di monaci che lavorarono e pregarono con in mano la regola benedettina dell‘Ora et labora, monaci cari a San Basilio che diffusero in Puglia la cultura dell’ulivo e della vite, dell’olio e del buon vino.

Grotte che diventarono case e chiese si impreziosirono di affreschi riempiendo di Santi e Madonne un mondo sotterraneo e unico al mondo. Questa l’altra faccia del Medioevo pugliese, quello nascosto, ben lontano dai castelli e dalle cattedrali dell’arte romanica, un Medioevo che sopravvive sino ad oggi tangibile, ma anche facilmente ricostruibile nell’immaginario. In questi luoghi è facile vedere ancora la gente, i contadini, gli artigiani, i monaci, sbucare da queste grotte e riprendere vita.

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