Apulian Club – Associazione Buongustai

logo

Asparagus officinalis L.

16.04.2012

Blog

Condividi su Facebook

a cura della Nutrizionista Sara Fiume

In primavera è consuetudine utilizzarli per la frittata o il risotto.
Al di là di quelli spontanei che gli occhi più attenti riescono ad avvistare sui cigli delle nostre stradine di campagna, è possibile trovarne coltivati in campo o serra.
Differenti le varietà, che si distinguono in base al colore delle cime che può variare dal bianco, verde e violaceo.
Appartengono alla stessa famiglia dell’aglio e della cipolla, ma sono più ricchi in clorofilla.
Ipocalorici, e quindi ideali per chi vuole controllare le calorie, apportano una buona dose di fibre, vitamine e sali minerali. Il loro uso in cucina ben si sposa con il desiderio, tipico di questo periodo, di depurarsi, giacché è un ortaggio diuretico, ricco in potassio e povero in sodio, composto per circa il 90% da acqua.

Certamente dopo aver mangiato una pietanza a base di asparagi, avrete notato che conferisce all’urina un odore tipico, dovuto all’asparagina; non allarmatevi, poiché è segno dell’efficienza dei vostri reni!!!

L’asparago poiché apporta acidi urici che possono aggravare disturbi quali la gotta (una patologia causata da un aumento della produzione di acido urico o da una diminuzione della sua escrezione con deposito di cristalli di acido urico nei tessuti peri articolari), le calcolosi renali, le cistiti; in questi casi sarà buona norma non eccedere nel consumo.

*